mercoledì 17 febbraio 2010

SVILUPPO? NON NEL MIO CORTILE


Italia, patria mondiale dei NIMBYs (i sostenitori del Not In My Back Yard): è quanto emerge dal rapporto del Nimby Forum "Cantiere Italia. Quando lo sviluppo e' una corsa a ostacoli" presentato oggi a Roma nel V convegno nazionale.
Sono ben 283 gli impianti contestati nel 2009 e quindi fermi al palo: termovalorizzatori, discariche, impianti per la produzione di energia, rigassificatori, infrastrutture viarie o ferroviarie. E adesso anche impianti energetici a fonti rinnovabili.

Non solo le centrali nucleari, dunque, anche le opere che producono energie pulite. Sono aumentati i casi di opposizione alle centrali a biomasse (70 nel 2009 contro le 52 del 2008) e agli impianti eolici (20 contro i 5 dell'anno precedente) e, per la prima volta dall'inizio della ricerca (nata nel 2004), si sono rilevate opposizioni a parchi fotovoltaici (3 in totale), segno che gli impianti a fonte rinnovabile risultano essere oggetto di un consenso di forma piu' che di sostanza. In particolare, i 133 impianti per la produzione di energia elettrica (centrali termoelettriche, parchi eolici, impianti a biomasse, centrali idroelettriche, impianti fotovoltaici, ecc.) catalizzano le proteste con un'incidenza del 47% sul totale delle opere.

Nelle posizioni immediatamente successive i 41 termovalorizzatori (14,5%) e i 38 impianti per il trattamento dei rifiuti (13,4%).

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