venerdì 8 gennaio 2010

Sicurezza impianti nucleari in Francia

La stampa italiana ha dato grande risalto alla raffica di incidenti (ben tre a distanza di pochi giorni) che si è verificata nel luglio dello scorso anno in Francia. Cosa è accaduto in quei casi? Non si tratta di un sintomo di scarsa sicurezza dell’intero settore nucleare?

Il 7 luglio 2008 il contenuto di un serbatoio di controllo dell’impianto di Tricastin è debordato per eccessivo riempimento. Circa 30 metri cubi di acqua contenente 12 grammi/litro di uranio naturale si sono riversati nel canale «la Gaffière» e da questo nel canale «le Lauzon» (bacino dei fiumi Drome e Reno). Il giorno successivo, nelle acque di superficie e di falda si sono misurati livelli di uranio naturale (debolmente radioattivo) doppi rispetto al contenuto normale. I livelli sono tuttavia tornati normali dopo 48 ore. L’evento è stato classificato al livello zero della scala INES.

Il 17 luglio 2008 i responsabili dell’impianto di Romans sur Isère hanno scoperto che la tubazione interrata utilizzata per lo scarico degli effluenti liquidi era rotta, probabilmente da alcuni anni. Per effetto della rottura gli effluenti liquidi, anziché raggiungere integralmente il fiume ed esserne diluiti, sono stati parzialmente dispersi senza diluizione nel suolo in corrispondenza della rottura. Lo scarico è stato temporaneamente interrotto e si è proceduto alla riparazione della tubazione e alla bonifica del suolo. L’evento è stato classificato al livello uno della scala INES (“Anomalia di funzionamento entro le specifiche di normale esercizio”). Non ci sono conseguenze sanitarie.

Il 23 luglio, mentre si svolgevano attività di manutenzione nell’unità n. 4 della centrale di Tricastin, si è rotto un filtro del sistema di ventilazione. 61 operatori hanno evidenziato livelli di contaminazione da cobalto 58 pari al 2,5% del livello consentito. Anche questo evento è stato classificato al livello zero della scala INES.
In tutti e tre i casi si è trattato di eventi usuali in un impianto nucleare e che non hanno conseguenze particolari.

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