mercoledì 23 dicembre 2009

Legambiente e sussidi governativi per gli impianti nucleari

Tra gli argomenti sostenuti da Legambiente c’è quello relativo alla necessità di sussidi governativi per rendere economici gli impianti nucleari. Questi sussidi consistono nella concessione di fondi pubblici per il finanziamento degli impianti.

In realtà Legambiente fa riferimento all’epoca in cui i sistemi elettrici europei erano gestiti in regime di monopolio pubblico. In seguito all’apertura dei mercati elettrici avvenuta a partire dagli anni Ottanta le cose non stanno più così. Oggi gli impianti nucleari sono finanziati interamente da operatori privati (al massimo partecipati dallo stato) e devono quindi rispondere a canoni di economicità e redditività.
La descrizione dei meccanismi di finanziamento e di assicurazione dei rischi finanziari della centrale di Olkiluoto riportata nel dossier interpreta in modo errato la realtà. I tassi di interesse citati (2,6%) sono gli stessi applicati per importi analoghi dalle banche USA (1 punto sopra il prime rate locale) e sono in linea con le condizioni del mercato internazionale per il finanziamento dei grandi progetti. Il consorzio committente dell’impianto (TVO) è partecipato dallo stato al 43% ma è in maggioranza privato (57%) ed opera all’interno di un sistema elettrico gestito in regime di economia di mercato. Il fatto che nel montaggio finanziario del progetto entrino anche banche pubbliche non significa che i prestiti erogati siano soldi pubblici. Anche i meccanismi di garanzia a copertura dei rischi finanziari sono quelli tipici dei grandi progetti e riflettono le condizioni del mercato finanziario internazionale. In definitiva, il meccanismo di finanziamento della centrale di Olkiluoto è la trasposizione in Finlandia degli stessi meccanismi di finanziamento che hanno consentito di realizzare le 104 centrali USA, paese che non può certo essere accusato di tendenza allo statalismo e al monopolio elettrico.

4 commenti:

  1. Legambiente denuncia in particolare il fatto che per finanziare la centrale di Olkiluoto una serie di aziende municipalizzate che insieme a tutti gli altri soggetti della TVO si sono impegnate a comprare l’elettricità prodotta dalla centrale per 15 anni. Detto in altre parole, al contrario di quanto dovrebbe accadere in un’economia di mercato l’elettricità è stata praticamente già venduta assicurando così la proprietà da possibili rischi e dall’eventualità che un domani altre fonti siano più concorrenziali.

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  2. Ricevo e pubblico:
    "Non c’è niente di strano. Il prezzo di cessione dell’energia elettrica prodotta dalla centrale di Olkiluoto è stato determinato sulla base dei costi industriali dell’impianto (in regime di economia di mercato) ed è stato proposto ai grandi consumatori di energia elettrica, che (sempre in regime di economia di mercato) lo hanno trovato conveniente e hanno deciso di sottoscrivere contratti di fornitura di lungo termine. Tutto ciò non eviterà alle stesse aziende di acquistare energia elettrica proveniente da altre fonti (destinate a restare molto più costose del nucleare), dal momento che la produzione di Olkiluoto non è sufficiente per coprire gli aumenti di fabbisogno elettrico previsti in Finlandia nel medio-lungo termine. Per questo motivo in Finlandia nel marzo 2007 è stato avviato l’iter di localizzazione e autorizzazione di una nuova centrale nucleare (la sesta), per la quale si seguiranno le stesse regole."

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  3. Legambiente sostiene che in molti paesi dell’Europa orientale il nucleare è conveniente perché è finanziato con fondi pubblici dall’Euratom.

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  4. Va detto però che l’Euratom non finanzia gli impianti nucleari. Gestisce invece un programma di assistenza che si inquadra negli accordi stabiliti dall’ONU all’indomani del disastro di Chernobyl per garantire la sicurezza degli impianti nucleari dell’Est europeo.

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