venerdì 13 novembre 2009

L’energia elettrica in Italia

L’energia elettrica in Italia. Affrontiamo un argomento spinoso come quello dello sbilanciamento del mix produttivo sulle fonti fossili. Pubblico un interessante documento a cura di Ugo Spezia nel quale il vicepresidente dell’Ain afferma che le politiche energiche attuate in Italia hanno portato il paese ad uno squilibrio nella produzione energica e, di conseguenza, anche nei costi che si aggirano intorno al 60% in più della media europea.

Oltre alla questione economica non vanno tralasciati i gravosi rischi ambientali associati alla circolazione delle petroliere e alla irraggiungibilità degli obiettivi di riduzione delle emissioni previsti dal protocollo di Kyoto.

Del documento mi sembra interessante sottolineare i dati relativi alle fonti rinnovabili che secondo Spezia sono:

“le fonti rinnovabili contribuiscono attualmente (dati 2003) per il 7,2% alla copertura del fabbisogno energetico complessivo dell’Italia, ma il contributo è dovuto in massima parte (7%) alle fonti rinnovabili classiche (idroelettrico e geotermico) e alla legna da ardere; le nuove fonti rinnovabili (solare termico, fotovoltaico, eolico, biocombustibili e CDR) contribuiscono per lo 0,2%. Con riferimento alla produzione di energia elettrica, le fonti rinnovabili hanno fornito complessivamente il 17% della produzione, ma ancora una volta il contributo è ascrivibile quasi interamente alle fonti rinnovabili classiche (15% idroelettrico, 2% geotermoelettrico); le nuove fonti rinnovabili contribuiscono complessivamente per lo 0,09%”.

Leggi il documento: Nucleare, sistema energetico italiano

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