mercoledì 9 dicembre 2009

La situazione nucleare in Europa

Nessun paese ha deciso, come l’Italia, di spegnere immediatamente gli impianti in funzione. I paesi che in passato avevano assunto decisioni restrittive sul nucleare hanno già revocato quelle scelte o lo stanno facendo. In particolare:
­- In Svezia nel febbraio 2009 la coalizione di governo ha revocato definitivamente la decisione di uscire gradualmente dal nucleare assunta nel 1988 e attuata solo in misura molto modesta con lo spegnimento di due unità delle 12 esistenti. Un sondaggio di opinione condotto a metà febbraio ha registrato il consenso del 62% degli svedesi.
­- In Germania i governatori dei cinque maggiori länder hanno chiesto nel 2008 la revoca della decisione assunta dal Governo federale nel 2000 di limitare nel tempo la vita operativa degli impianti nucleari tedeschi. L’attuale governo si accinge a revocare definitivamente quella decisione con l’approvazione della maggioranza dei tedeschi.
­- Il governo olandese ha già annullato la decisione assunta nel 1994 di spegnere nel 2003 l’unico reattore in funzione nel paese; anzi, nel giugno 2006 ha autorizzato l’impianto a prolungare l’esercizio fino al 2034. Nel settembre 2008 l’esercente della centrale ha chiesto l’autorizzazione a costruire un secondo reattore.
­- La Spagna non ha mai deciso di uscire dal nucleare: il governo Zapatero ha detto solo che ritiene sufficiente il contributo attualmente fornito dagli impianti nucleari (18% della produzione elettrica).
­- La Gran Bretagna ha avviato nel 2008 l’iter di localizzazione di nove impianti nucleari, pianificando la sostituzione dei 18 reattori che dovranno essere spenti entro il 2023 per il raggiungimento della fine della vita operativa.

Nessun commento:

Posta un commento