mercoledì 28 ottobre 2009

La verità si ritrova sempre nella semplicità, mai nella confusione. Isaac Newton

Attualmente oltre il 50% dell’energia utilizzata al mondo viene ricavata dall’impiego di petrolio e gas. I Paesi industrializzati dipendono nelle importazioni da un numero ristretto di fornitori
In Italia la situazione è preoccupante a causa delle infrastrutture inadeguate, insufficienti investimenti in ricerca, squilibri nel mix di generazione elettrica caratterizzato da impiego del gas naturale (oltre il 50%), da carbone (14%) e da fonti rinnovabili in flessione (circa il 5%).
Importazioni
L’85% del fabbisogno italiano di energia viene importato aumentando i costi e rendendo la bolletta più cara del 30% rispetto all’Europa.
Le previsione confermano un dato inquietante: senza un radicale cambiamento al sistema energico la situazione italiana è destinata a peggiorare prefigurando una sempre maggiore dipendenza di fonti energetiche dall’Estero che potrebbe addirittura superare il 90%.
Da questo breve quadro riassuntivo, che andremo ad approfondire di volta in volta, si evidenzia un grande vuoto, poco affrontato nel dibattito polito e sociale italiano: l’energia nucleare.

Il futuro?
Parlare di nucleare ora può sembrare un paradosso, in considerazione anche della scelta popolare del referendum del 1987, ma la produzione di energia è un dilemma, un problema che va affrontato, discusso e analizzato.
L’approccio con il quale abbiamo intenzione di affrontare l’argomento “energetico” è necessariamente neutrale. Il vuoto è anche informativo. Sapere è il primo passo per decidere.
E per sapere è necessario affrontare il tema, attraverso approfondimenti e conoscenza condivisa, analizzando pro e contro, ponendoci domande e cercando le soluzioni.
Rimane il "vuoto" del nucleare. Parliamone

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